Il Campo Magnetico Estremo di un Oggetto Vagante

Il Campo Magnetico Estremo di un Oggetto Vagante

Utilizzando osservazioni in banda radio del Very Large Array (VLA) gli astronomi hanno scoperto un nuovo oggetto di massa planetaria al di là del Sistema Solare. L’insolito corpo celeste, con una massa circa 12 volte quella di Giove, vanta un campo magnetico sorprendentemente forte, oltre a vagabondare solitario nello spazio.

“Questo oggetto si trova proprio al confine tra pianeti e nane brune e potrebbe aiutarci a comprendere i processi magnetici alla base sia delle stelle che dei pianeti”, spiega Melodie Kao della Arizona State University, a guida dello studio. Le nane brune sono oggetti troppo massicci per essere considerati pianeti, sebbene non abbastanza massicci da sostenere la fusione nucleare dell’idrogeno che permette alle stelle di brillare. Alcune nane brune sfoggiano possenti aurore, simili a quelle che osserviamo nei giganti del Sistema Solare. Le aurore che ammiriamo sulla Terra sono provocate dall’interazione tra il campo magnetico del nostro pianeta e il vento solare. Tuttavia, le nane brune solitarie non sono accompagnate da una stella vicina che possa espellere venti stellari, pertento non è ancora ben chiaro il processo alla base della formazione delle loro aurore, sebbene una possibilità sia l’interazione tra la nana bruna e un pianeta o una luna invisibili in orbita attorno ad essa, in modo simile a come accade tra Giove e la sua luna Io.

Lo strano oggetto protagonista dello studio, chiamato SIMP J01365663+0933473, vanta un incredibile campo magnetico, oltre 200 volte più forte rispetto a quello di Giove, ed è stato individuato per la prima volta nel 2016, quando si pensò che si trattasse di una vecchia nana bruna molto più massiccia. In seguito, un team di astronomi scoprì che SIMP J01365663+0933473 faceva parte di un gruppo di stelle molto giovani e che si trattava probabilmente di un pianeta vagante 12,7 volte più massiccio di Giove, con un raggio 1,22 volte quello gioviano. L’oggetto, situato a 20 anni luce dalla Terra e con età di 200 milioni di anni, ha una temperatura superficiale di circa 825 gradi Celsius. Per fare un confronto, la temperatura superficiale del Sole è di circa 5.500 gradi Celsius.

La differenza tra un pianeta gigante gassoso e una nana bruna è ancora oggetto di dibattito, ma come parametro indicativo gli astronomi utilizzano il “limite di fusione del deuterio”, la massa sotto la quale cessa la fusione del deuterio, circa 13 masse gioviane. Le osservazioni del VLA forniscono la prima rilevazione radio e la prima misurazione del campo magnetico di un possibile oggetto di massa planetaria al di là del Sistema Solare. Un campo magnetico così intenso “presenta enormi sfide per la nostra comprensione del meccanismo della dinamo che produce i campi magnetici nelle nane brune e negli esopianeti, e che contribuisce alla creazione delle aurore”, spiega Gregg Hallinan del Caltech.

“Questo oggetto particolare è davvero entusiasmante, perché studiare il suo meccanismo magnetico può rivelare nuovi indizi sul funzionamento dello stesso tipo di processi all’opera negli esopianeti”, ha detto Kao. “Individuare SIMP J01365663+0933473 con il VLA grazie alla sua emissione radio aurorale significa che possiamo aprire nuove strade per l’individuazione di pianeti extrasolari, inclusi quelli che vagano solitari nello spazio senza orbitare attorno ad una stella”, conclude Hallinan.
[ Barbara Bubbi ]

Nell’immagine rappresentazione artistica di SIMP J01365663+0933473
Credit: Chuck Carter, NRAO/AUI/NSF

https://phys.org/news/2018-08-vla-extrasolar-planetary-mass-magnetic-powerhouse.html