Il Tramonto di Dawn

Il Tramonto di Dawn

La sonda Dawn della NASA è in procinto di concludere la sua gloriosa missione sul pianeta nano Cerere, ma fino all’ultimo continuerà a raccogliere spettacolari immagini e dati di fondamentale importanza.

Entro pochi mesi Dawn rimarrà priva del carburante idrazina, che alimenta i propulsori che controllano l’orientamento e permette il mantenimento delle comunicazioni con la Terra. Quando accadrà, la sonda non sarà più operativa, ma rimarrà in orbita attorno a Cerere. Dawn ci ha regalato immagini e informazioni d’eccezione sulle sue destinazioni, prima Vesta e poi Cerere, i due corpi celesti più grandi tra gli asteroidi situati nella fascia tra Marte e Giove.

Su Cerere, in particolare, la sonda ha scoperto luminosi depositi di sali, che decorano il pianeta nano come una spruzzata di diamanti. Tali depositi, ancora oggetto di indagine, sono composti principalmente da carbonato di sodio e cloruro di ammonio, elementi che in qualche modo trovano la strada verso la superficie, provenendo dall’interno del pianetino o da sotto la sua crosta. La spiegazione principale per ciò che si è osservato in particolare nel cratere Occator è che Cerere possa aver avuto, almeno fino ad un passato recente, una riserva di acqua salata sottostante.

“La missione unica di Dawn, esplorare e orbitare attorno a due strani nuovi mondi, sarebbe stata impossibile senza la propulsione ionica”, afferma Marc Rayman del Jet Propulsion Laboratory della NASA. “Dawn è davvero una sonda spaziale interplanetaria ed è stata straordinariamente produttiva nel presentare questi mondi affascinanti e misteriosi alla Terra”. In questi giorni la sonda, vicina alla fine della seconda missione estesa, continuerà a stupirci con dati scientifici e con riprese molto ravvicinate, immortalate da appena 35 chilometri di distanza dal pianeta nano.

Le attuali osservazioni si focalizzano sull’area attorno ai crateri Occator e Urvara, con lo scopo principale di comprendere l’evoluzione di Cerere e verificare l’attività geologica in corso. “Le nuove immagini del cratere Occator e delle aree circostanti hanno superato le nostre aspettative, rivelando splendidi paesaggi alieni”, afferma Carol Raymond, principal investigator della missione.  Le riprese supportano finora le ipotesi che l’esposizione di materiale subsuperficiale sia in corso nella regione, con l’afflusso di elementi provenienti da una riserva più profonda, e che pertanto il piccolo mondo sia geologicamente attivo.

https://www.nasa.gov/feature/jpl/dusk-for-dawn-mission-of-many-firsts-to-gather-more-data-in-home-stretch

Mosaico di Cerealia Facula nel cratere Occator
Credits: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA