Apocalisse Aliena: Sotto Quali Condizioni?

Apocalisse Aliena: Sotto Quali Condizioni?

È possibile creare una civiltà sostenibile, tale da mantenersi ad un certo livello per lungo tempo, senza autoestinguersi per depauperamento delle risorse necessarie? Un team internazionale di astronomi ha provato a rispondere a questa domanda, sia in riferimento al nostro pianeta che a riguardo di eventuali civiltà aliene. I ricercatori hanno creato i loro modelli basandosi in parte sullo studio di civiltà estinte, come quella fiorita un tempo sull’Isola di Pasqua.

In un nuovo studio pubblicato su Astrobiology, un gruppo di ricercatori tra cui Adam Frank dell’University of Rochester si propone di affrontare la questione da una prospettiva “astrobiologica”. “L’astrobiologia è lo studio della vita e delle sue possibilità in un contesto planetario”, spiega Frank. “Questo include le esociviltà, quelle che noi abitualmente chiamiamo aliene”. Frank e i suoi colleghi fanno notare che raramente le discussioni sui cambiamenti climatici vengono fatte in questo contesto più ampio. La visione tiene in conto che non sia la prima volta nella storia cosmica che un pianeta e la sua biosfera siano evoluti in maniera simile a quella della Terra. “Se non siamo la prima civiltà dell’Universo, questo implica che ci siano probabilmente regole sul destino di giovani civilizzazioni come la nostra”, continua Frank.

Man mano che una civiltà progredisce, utilizza sempre più risorse del suo pianeta, e, consumando le risorse, modifica le condizioni del pianeta stesso. In pratica, pianeti e civiltà non evolvono indipendentemente gli uni dagli altri, e il destino delle civiltà dipende dall’utilizzo delle risorse del pianeta. Allo scopo di illustrare questa co-evoluzione il team ha sviluppato un modello matematico per mostrare i modi in cui una popolazione tecnologicamente avanzata possa sopravvivere ai cambiamenti planetari.

I ricercatori hanno individuato quattro possibili scenari:

Die-off: la popolazione e lo stato del pianeta (identificabile ad esempio con la sua temperatura media) crescono molto rapidamente. Alla fine la popolazione raggiunge un picco e in seguito si riduce velocemente man mano che aumenta la temperatura del pianeta, rendendo più difficili le condizioni di sopravvivenza. Viene raggiunto un livello stabile della popolazione, ma è solo una frazione della popolazione raggiunta al picco, e non è chiaro se possa sopravvivere in simili condizioni una civiltà tecnologicamente avanzata.

Sostenibilità: la popolazione e la temperatura crescono, ma alla fine raggiungono valori stabili senza effetti catastrofici. Questo scenario si verifica quando la popolazione riconosce gli effetti negativi che ha sull’ambiente e si rivolge a risorse con basso impatto ambientale, come l’energia solare.

Collasso senza cambiamento di risorse: la popolazione e la temperatura crescono rapidamente fino a che la popolazione raggiunge un picco e cala precipitosamente. In questo modello la popolazione collassa, sebbene non sia chiaro se sparisca l’intera specie.

Collasso con cambiamento di risorse: la popolazione e la temperatura crescono, ma la popolazione riconosce il problema e attua un cambiamento verso risorse a basso impatto ambientale. Sembra che le cose vadano meglio per qualche tempo, ma alla fine il cambiamento si rivela troppo tardivo e la popolazione collassa in ogni modo. “L’ultimo scenario è il più impressionante”, commenta Frank. “Anche se si fa la cosa giusta, se si è atteso troppo a lungo, si potrebbe ancora verificare un collasso della popolazione”.

I ricercatori hanno creato i loro modelli basandosi in parte sullo studio di civiltà estinte, come quella fiorita sull’Isola di Pasqua. Le persone hanno iniziato a colonizzare l’isola tra il 400 e il 700 d. C. per poi raggiungere un picco di circa diecimila abitanti tra il 1200 e il 1500. Nel corso del XVIII secolo, tuttavia, gli abitanti hanno depauperato le loro risorse e la popolazione è calata drasticamente a circa 2000 individui.

Attualmente i ricercatori non possono prevedere il destino finale della Terra. Il prossimo passo sarà utilizzare modelli più dettagliati del modo in cui potrebbero comportarsi i pianeti quando una civiltà consuma energia di ogni tipo per evolvere. Nel frattempo Frank fa notare che occorre pensare a una co-evoluzione tra pianeta e civilizzazione, e non aspettarsi che la popolazione possa evolvere per suo conto senza conseguenze sul pianeta che abita.
[ Barbara Bubbi ]

Nell’immagine, una statua Moai sull’isola di Pasqua sovrastata da un cielo puntellato di stelle
Image Credit & Copyright: Yuri Beletsky (Carnegie Las Campanas Observatory, TWAN)

https://phys.org/news/2018-06-alien-apocalypse-civilization-climate.html