Stelle Divorate da Buchi Neri

Stelle Divorate da Buchi Neri

Gli astronomi del Niels Bohr Institute, University of Copenhagen, hanno realizzato un modello a computer per caratterizzare uno degli eventi più estremi che avvengono nel cosmo, la distruzione di una stella stritolata dall’immensa gravità di un buco nero supermassiccio.

Nel centro delle grandi galassie si annidano mostruosi buchi neri supermassicci, impossibili da osservare dal momento che non emettono radiazione luminosa. È possibile scorgerli, tuttavia, quando divorano attivamente materiale: in rare occasioni, forse una volta ogni 10.000 anni per ogni galassia, una stella passa molto vicino a un buco nero supermassiccio e viene catturata e distrutta dalla sua possente stretta gravitazionale. Questo tipo di evento, fatale per l’incauta stella, viene chiamato distruzione mareale.

Man mano che il materiale precipita nelle sue fauci accumulandosi in un disco di accrescimento, il buco nero verrà nutrito eccessivamente per un certo periodo di tempo. “È interessante osservare come il materiale prende la strada verso il buco nero in queste condizioni estreme”, afferma Jane Dai, a guida dello studio. “Quando il buco nero divora il gas stellare, viene emessa una gran quantità di radiazione, che possiamo osservare e utilizzare per comprendere la fisica sottostante, derivando così le proprietà del buco nero stesso. Questo rende estremamente interessante andare a caccia di eventi di distruzione mareale”.

Nell’immagine una sezione trasversale di ciò che accade quando la stella viene divorata dal buco nero. Il materiale si raccogli in un disco, viene riscaldato nel processo ed emette grandi quantità di radiazione, evidenziate dalla doppia freccia. Credit: Niels Bohr Institute

Anche se gli eventi di distruzione mareale sono guidati dagli stessi processi fisici, le proprietà osservate hanno mostrato notevoli variazioni: in alcuni casi si osservano principalmente emissioni di raggi X, in altri casi di luce visibile e ultravioletta. Comprendere le ragioni di questa diversità si è rivelato in passato un compito difficile. Secondo il nuovo modello dello studio, a fare la differenza sarebbe l’angolazione da cui l’osservatore visualizza il fenomeno. Le galassie, infatti, sono orientate casualmente nello spazio, e questo cambia la nostra percezione. “È come se ci fosse un velo che copre parte del mostro. Da alcuni angoli osserviamo il mostro allo scoperto, da altri più nascosto. Il mostro è lo stesso, ma la nostra percezione è differente”, afferma Enrico Ramirez-Ruiz, tra gli autori dello studio. Grazie al modello sviluppato dal team possiamo avere un’idea migliore di cosa aspettarci quando osserviamo eventi di distruzione mareale da angolazioni differenti. “Soltanto più o meno nell’ultimo decennio siamo stati in grado di distinguere gli eventi di distruzione mareale da altri fenomeni galattici, e il modello ci garantisce un quadro fondamentale per comprendere questi dati eventi”, conclude Ramirez-Ruiz.
[ Barbara Bubbi ]

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L’impressione artistica rappresenta una stella simile al Sole che viene “spaghettificata” mentre l’immensa gravità del buco nero la sta distruggendo, nel corso di un evento di distruzione mareale.
Credit: ESO, ESA/Hubble, M. Kornmesser

https://phys.org/news/2018-05-massive-black-hole-devours-star.html