Un Impatto Colossale per l’Antico Marte

Un Impatto Colossale per l’Antico Marte

 

Secondo un nuovo studio la quantità insolita di elementi siderofili nel mantello del Pianeta Rosso sarebbe dovuta a un gigantesco impatto tra Marte e un oggetto del diametro di almeno 1200 chilometri, avvenuto oltre 4 miliardi di anni fa.

I pianeti nascono quando piccoli grani di polvere si uniscono con altri grani, finchè si formano corpi più grandi chiamati planetesimi, che continuano a collidere tra loro per essere poi espulsi dal sistema stellare, ingoiati dalla stella o andare a formare un pianeta. Ma non è la fine della storia: i pianeti continuano ad accrescere materiale ben dopo la loro formazione. Questo processo è noto come accrescimento tardivo e avviene quando frammenti residui della formazione planetaria piovono sui giovani pianeti.

Ramon Brasser del Tokyo Institute of Technology e Stephen Mojzsis dell’University of Colorado, Boulder, ritengono che un impatto colossale subito da Marte durante la fase di accrescimento tardivo potrebbe spiegare la quantità insolita di elementi metallici rari presenti nel mantello del pianeta. Lo studio è stato pubblicato su Geophysical Research Letters.

Quando i protopianeti accrescono sufficiente materiale, i metalli come ferro e nichel iniziano a separarsi e a sprofondare per raccogliersi nel nucleo. Questo spiega perché il nucleo della Terra sia composto principalmente di ferro. Tuttavia, come avviene per Marte, nel mantello della Terra è presente una quantità di elementi siderofili, cioè con elevata tendenza a legarsi col ferro, molto maggiore rispetto a quanto previsto in base al processo di formazione del nucleo. Secondo studi precedenti un impatto tra la Terra e un oggetto di dimensione lunare (successivo all’evento cataclismico che avrebbe portato alla formazione della Luna) potrebbe spiegare l’arricchimento di elementi siderofili nel mantello.

Parimenti, analisi di meteoriti marziane dimostrano che Marte ha acquisito un ulteriore 0,8 percento di massa da materiale esterno attraverso accrescimento tardivo. Secondo il team Marte avrebbe acquisito questa massa aggiuntiva nel corso di un singolo evento di impatto con un oggetto del diametro di almeno 1200 chilometri. Tale cataclismica collisione sarebbe avvenuta tra 4,5 e 4,4 miliardi di anni fa. La superficie di Marte presenta un’insolita differenziazione, che potrebbe essere spiegata proprio da un impatto gigante. L’emisfero sud è antico e craterizzato, mentre l’emisfero nord appare più liscio e più giovane, ed è stato influenzato da un esteso vulcanismo. Un impatto colossale potrebbe anche avere portato alla formazione delle lune marziane, Deimos e Phobos, anche se una teoria alternativa prevede che Phobos, altamente poroso, possa essere un asteroide catturato.
[ Barbara Bubbi ]

In questa mappa topografica a colori è evidente che le formazioni superficiali degli emisferi nord e sud di Marte sono molto differenti.
Credit: University of Arizona/LPL/SwRI

https://phys.org/news/2018-03-rare-metals-mars-earth-implicate.html