Un’Esoluna Ricca di Mistero

Un’Esoluna Ricca di Mistero

Lo scorso Luglio è stata annunciata la scoperta della prima probabile esoluna, una luna in orbita attorno ad un pianeta al di là del nostro Sistema Solare, come riferito in questo articolo https://www.universoastronomia.com/2017/07/28/una-possibile-esoluna/
Sebbene l’esistenza della esoluna debba ancora essere confermata, nuovi risultati suggeriscono che il mondo individuato potrebbe essere ancora più strano del previsto e che potrebbe essersi formato secondo un processo ancora ignoto.

David Kipping della Columbia University, New York, ha coordinato gli sforzi per cercare evidenze di lune nascoste nei dati del telescopio Kepler fin dal 2012. A Luglio ha annunciato di aver trovato segnali della presenza di una colossale esoluna, in orbita attorno ad un gigante gassoso chiamato Kepler-1625b, a circa 4000 anni luce di distanza dalla Terra. Sebbene per ora la luna sia solo ipotetica, la scoperta potrebbe segnare un nuovo capitolo nel nostro studio della nascita dei pianeti, e potrebbe portare alla ideazione di nuove teorie sulla formazione dei satelliti in generale.

René Heller del Max Planck Institute for Solar System Research in Germania ha deciso di indagare sulla natura e l’esistenza della ipotetica esoluna, la cui esatta dimensione e massa sono ancora sconosciute. Basandosi su calcoli da dati di Kepler, Heller ipotizza che la luna potrebbe variare tra corpo gassoso di massa simile a quella della Terra a un mondo simile a Saturno. Ma secondo lo scenario più probabile si tratterebbe di una esoluna analoga a Nettuno in dimensioni. Una megaluna del genere non esiste nel nostro Sistema Solare, il che potrebbe renderla una vera stranezza. Anche il meccanismo della sua formazione potrebbe essere piuttosto misterioso.

In effetti Heller ritiene che non esistano spiegazioni per la sua formazione in base a ciò che conosciamo attualmente sulla formazione delle lune nel nostro Sistema Solare: nè in seguito ad un impatto gigante che possa aver colpito un pianeta, nè in seguito ad accumulo di detriti di gas e polveri in orbita attorno ad un pianeta, residui della nascita del sistema, nè per cattura da parte di un pianeta.

Questi tre scenari sono i soli che gli astronomi conoscano, e nessuno di essi può spiegare una luna così grande. Questo implica che se una tale esoluna verrà confermata, grazie a nuove osservazioni, porrà uno “splendido mistero da risolvere per i teorici della formazione”, secondo Heller.
[ Barbara Bubbi ]

https://www.newscientist.com/article/2151172/

Credit NASA/JPL-Caltech