Chury Svela i Meccanismi di Formazione dei Pianeti

Chury Svela i Meccanismi di Formazione dei Pianeti

 

Secondo un nuovo studio pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society i dati ricavati dalla missione Rosetta, relativi alla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, potrebbero contribuire a svelare l’anello mancante nella nostra comprensione della formazione dei pianeti.

Un team di ricercatori guidato da Jürgen Blum (Technische Universität Braunschweig, Germania) ha analizzato dati della storica missione Rosetta, che ha avuto termine nel Settembre 2016, per scoprire come la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, soprannominata Chury, si sia formata oltre 4,5 miliardi di anni fa.

Comprendere l’evoluzione del nostro Sistema Solare e dei suoi pianeti è stato uno degli obiettivi principali della missione Rosetta sulla cometa. Secondo il team i risultati degli strumenti a bordo hanno rivelato che, tra i molti modelli proposti per la formazione, soltanto uno tra può spiegare le osservazioni. La cometa consiste di “ciottoli di polvere” che variano in dimensione tra millimetri e centimetri. Blum spiega le implicazioni delle osservazioni del team: “I nostri risultati dimostrano che soltanto un modello di formazione dei grandi corpi solidi nel giovane Sistema Solare può essere preso in considerazione per Chury. Secondo questo modello i ciottoli di polvere vengono concentrati così strettamente in seguito ad instabilità nella nebulosa solare che la loro forza gravitazionale congiunta alla fine li porta ad un collasso”.

Questo processo costituisce il nesso mancante tra la formazione dei ciottoli di polveri (mattoni costruttivi che si sono formati nella nebulosa solare in seguito a collisioni tra particelle di polvere e ghiaccio) e l’accrescimento gravitazionale che portò alla trasformazione dei planetesimi in pianeti.

“Sebbene suoni molto drammatico”, continua Blum, “si tratta in realtà un processo delicato, in cui gli agglomerati di polvere non vengono distrutti, ma si combinano in un corpo più grande, con un’attrazione gravitazionale ancora maggiore. L’accumulo di agglomerati di polvere in un corpo omogeneo rappresenta virtualmente la nascita di una cometa”. A causa della massa relativamente piccola della cometa, i ciottoli sarebbero sopravvissuti intatti sino ad oggi, permettendo agli scienziati di confermare queste ipotesi per la prima volta.
[ Barbara Bubbi ]

https://phys.org/news/2017-10-comet-mission-reveals-link-planet.html

Credit: ESA/Rosetta/NAVCAM, CC BY-SA IGO 3.0