Una delle più luminose “nuove stelle” di sempre

Una delle più luminose “nuove stelle” di sempre

Gli astronomi hanno scoperto una “nuova stella” molto brillante, in direzione di una delle nostre vicine galattiche: la Piccola Nube di Magellano, a circa 200.000 anni luce di distanza. Utilizzando telescopi in Sudafrica, Australia e Sud America, così come il satellite Swift, un team guidato dal South African Astronomical Observatory ha rivelato che la nova SMCN 2016-10a, scoperta il 14 ottobre 2016, è la nova più luminosa mai scoperta nella Piccola Nube di Magellano, e una delle più brillanti mai osservate in qualsiasi galassia.

A sinistra la nova prima dell’eruzione, a destra la nova durante l’esplosione Credit: OGLE survey

Una nova è un’esplosione colossale non distruttiva che avviene in un sistema binario quando una stella compagna più grande viene cannibalizzata da una nana bianca. Il materiale si accumula sulla superficie della nana bianca e viene compresso e riscaldato ad altissime temperature, finché la temperatura e la pressione diventano sufficienti a innescare una reazione di fusione nucleare. L’esito finale è che il gas viene espulso dalla nana bianca in modo esplosivo, producendo un “lampo” luminoso che rende l’astro centinaia di migliaia di volte più brillante del Sole e dando luogo a una “nuova stella” visibile in cielo. Tuttavia nel corso dei mesi successivi la luminosità decresce fino a tornare ai valori usuali.

Le novae vengono osservate di solito in luce visibile, ma emettono in tutte le lunghezze d’onda. Kim Page dell’University of Leicester è parte di un team che ha condotto osservazioni nei raggi X, mentre Paul Kuin dell’University College London ha organizzato le osservazioni nell’ultravioletto. Questi dati, presi insieme, forniscono informazioni fondamentali sulla nana bianca, come temperatura e composizione chimica.

Le novae avvengono frequentemente nella nostra galassia, con un tasso di circa 35 ogni anno, ma SMCN 2016-10a è la prima nova ad essere stata rilevata nella Piccola Nube di Magellano dal 2012. Secondo il team i dati nei raggi X sono stati essenziali per mostrare che la massa della nana bianca è vicina al massimo teorico; un ulteriore accumulo di materia potrebbe provocare alla fine la totale distruzione della stella nel corso di un’esplosione di supernova.

Julian Osborne dell’University of Leicester afferma: “Sebbene sia difficile misurare la distanza delle novae direttamente, la sua posizione nella Piccola Nube di Magellano in cielo, e ogni altra cosa che sappiamo a riguardo di questa nova, punta al fatto che si trovi in questa galassia nana. Questo rende la nova intrinsecamente luminosa quanto la più luminosa mai osservata e quindi molto interessante nel tentativo di comprendere queste esplosioni”. Lo studio è stato accettato per la pubblicazione su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.
[ Barbara Bubbi ]

https://phys.org/news/2017-10-scientists-luminous-stars.html

http://www.astronomy.com/news/2017/10/bright-nova-spotted

Credit Casey Reed/NASA