Rivelati i Misteri della Stella di Tabby…Ma solo in parte

Rivelati i Misteri della Stella di Tabby…Ma solo in parte

 

È stata definita la stella più misteriosa dell’Universo. Ha catturato l’attenzione degli scienziati fin dal 2015 con le sue singolari fluttuazioni di luce e gli enigmatici, ripetuti cali di luminosità. Ma ora un team di scienziati potrebbe aver svelato in parte i segreti della famosa stella di Tabby.

L’interesse del pubblico in relazione alla stella, che si trova a circa 1.480 anni luce di distanza nella costellazione del Cigno, è iniziato alla fine del 2015 quando la ricercatrice di Yale Tabetha (“Tabby”) Boyajian e i suoi colleghi hanno pubblicato uno studio riferendo di fluttuazioni insolite nell’emissione luminosa della stella KCI 8.462.852, leggermente più grande e più calda del sole. La più notevole di queste fluttuazioni consisteva in una serie di irregolari, improvvisi cali di luminosità nel corso di un periodo di 100 giorni, come se un gran numero di oggetti dalla forma irregolare fosse passato davanti alla stella e avesse temporaneamente oscurato parte della luce proveniente da essa. In seguito si era infiammato l’interesse verso la singolare stella quando un gruppo di astronomi della Pennsylvania State University aveva pubblicato uno studio che parlava di “bizzarra curva di luce” di KCI 8.462.852 come “coerente con” megastrutture costruite da civiltà aliena.

Il calo di luminosità più insolito della stella, osservata dal telescopio Kepler, arrivava al 20 percento nel giro di giorni. Nessuno di questi comportamenti è previsto per normali stelle leggermente più massicce del Sole. Le varie teorie sviluppate nel corso del tempo hanno incluso comete gigantesche, un pianeta dotato di enormi anelli, un pianeta distrutto dalla stella, o megastrutture aliene.

Un nuovo studio realizzato utilizzando i satelliti Spitzer e Swift, così come l’osservatorio Belgian AstroLAB IRIS, suggerisce che la causa della perdita di luminosità avvenuta nel corso di lunghi periodi sia una nube di polveri che si muove attorno alla stella. I ricercatori hanno trovato un calo inferiore in luce infrarossa rispetto a quello in luce ultravioletta. Qualsiasi oggetto più grande rispetto a particelle dovrebbe provocare oscuramenti in modo uguale in tutte le lunghezze d’onda nel suo passare di fronte alla stella di Tabby.

“Questo in pratica esclude la teoria della megastruttura aliena, dal momento che quella teoria non potrebbe spiegare i cali dipendenti dalla lunghezza d’onda”, ha detto Huan Meng dell’University of Arizona, che ha guidato lo studio pubblicato su The Astrophysical Journal. “Sospettiamo invece che ci sia una nube di polvere in orbita attorno alla stella con un periodo orbitale di circa 700 giorni”.

Il nuovo studio suggerisce che gli oggetti che causano la perdita di luminosità nel lungo periodo della stella non possano essere più grandi di pochi micrometri in diametro. Da Gennaio a Dicembre 2016 i ricercatori hanno osservato la Stella di Tabby nell’ultravioletto utilizzando Swift e nell’infrarosso utilizzando Spitzer.

Basandosi sul forte calo di luminosità in luce ultravioletta, i ricercatori hanno determinato che le particelle oscuranti debbano essere più grandi della polvere interstellare. Infatti particelle così piccole non potrebbero rimanere in orbita attorno alla stella perché la pressione della sua luce stellare le manderebbe lontano nello spazio. La polvere che orbita attorno ad una stella, chiamata polvere circumstellare, non è così piccola da volare via, ma non è abbastanza grande da bloccare uniformemente la luce in tutte le lunghezze d’onda. Questa attualmente viene considerata la spiegazione migliore, sebbene ve ne siano altre possibili.

Anche se gli autori hanno sviluppato una teoria efficace per le oscillazioni di luminosità sul lungo periodo, non si sono occupati dei cali di luminosità a breve termine. Ricerche precedenti avevano suggerito che uno sciame di comete potesse essere una spiegazione per i cali di breve periodo. Le comete sono una delle sorgenti più comuni di polveri che orbitano attorno alle stelle, quindi questa ipotesi potrebbe essere in relazione con gli eventi di lungo periodo studiati dal team. La famosa stella continua indubbiamente a conservare misteri e a stimolare curiosità, probabilmente almeno fino a che non si troverà una soluzione compatibile con tutti i dati a disposizione.
[ Barbara Bubbi ]

https://www.jpl.nasa.gov/news/news.php?feature=6963

Credit: NASA/JPL-Caltech