Bracci a Spirale per “Pesare” i Buchi Neri

Bracci a Spirale per “Pesare” i Buchi Neri

Gli astronomi della Swinburne University of Technology, Australia, e dell’University of Minnesota Duluth, USA, hanno individuato un metodo accessibile anche a semplici appassionati, per stimare la massa del buco nero centrale in una galassia a spirale osservando la sua conformazione. Lo studio è stato pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

Dato che i buchi neri non possono emettere luce, sono stati sempre studiati osservando stelle e gas che orbitano attorno ad essi, per ricavare misurazioni della loro massa. Ora una nuova ricerca, condotta da Benjamin Davis e Alister Graham, basata su queste misurazioni e su analoghi studi precedenti, ha dimostrato che la massa di un buco nero può essere stimata semplicemente osservando i bracci a spirale della galassia in cui si annida, individuando una connessione tra la massa del buco nero ospitato nel cuore della galassia e la geometria dei bracci.

Dopo aver analizzato un vasto campione di galassie, riprese da un insieme di telescopi spaziali, i ricercatori hanno verificato questa forte correlazione e hanno scoperto che i buchi neri di massa inferiore si trovano in galassie con bracci a spirale più aperti. Lo studio evidenzia inoltre la connessione tra i dischi galattici e i buchi neri. “Questo implica che i buchi neri e i dischi delle loro galassie devono evolvere insieme”, ha concluso Davis.
[ Barbara Bubbi ]

https://m.phys.org/news/2017-07-spiral-arms-school-children-black.html

Nell’immagine la Galassia Messier 81, che ospita un buco nero della massa di circa 70 milioni di masse solari
Credit: Spitzer Space Telescope / Benjamin Davis