Quando una nana bruna è in realtà un pianeta vagante

Quando una nana bruna è in realtà un pianeta vagante

Un team internazionale di astronomi guidato da Jonathan Gagné del Carnegie ha scoperto che quella che in precedenza si riteneva una delle nane brune più vicine al nostro Sole in realtà è oggetto di massa planetaria. I risultati sono stati pubblicati su The Astrophysical Journal Letters.

Le nane brune, chiamate a volte stelle fallite e più piccole delle stelle, ma più grandi dei pianeti giganti, non hanno accumulato abbastanza massa durante la loro nascita per sostenere il processo di fusione nucleare che alimenta le stelle e permette loro di brillare. La mancanza di produzione di energia continua grazie alla fusione rende le nane brune molto più fredde e più deboli della maggior parte delle stelle. Dopo la formazione le nane brune si raffreddano gradualmente e si contraggono.

“Questo implica che la temperatura delle nane brune può variare da calda come le stelle a fredda come quella dei pianeti, dipende da quanto sono vecchie”, ha detto Jackie Faherty, fra gli autori dello studio. Il team ha determinato che l’oggetto noto come SIMP J013656.5+093347, o SIMP0136 in breve, fa parte di un gruppo di stelle antico di 200 milioni di anni, localizzato a circa 20 anni luce dalla Terra.

Gruppi di stelle di età simile che si muovono insieme nello spazio sono considerati obiettivi primari per la ricerca di oggetti vaganti simili a pianeti, perché forniscono i soli mezzi per poter datare questi mondi freddi e isolati. Conoscere l’età, così come la temperatura, di un oggetto vagante, è necessario per determinare la sua massa, e secondo i ricercatori la massa di SIMP0136 è 13 volte quella di Giove.

Oggetti vaganti di massa planetaria sono importanti perché molto simili ai giganti gassosi in orbita attorno alle stelle, ma è più facile studiare le loro atmosfere. Osservare l’atmosfera di esopianeti in orbita attorno a sistemi stellari distanti è una sfida, perché la debole luce emessa da quei pianeti è sopraffatta dalla luminosità delle loro stelle.

Possono anche essere più semplici da studiare in dettaglio, ma questi mondi alieni vaganti sono difficili da scoprire a meno che gli scienziati non trascorrano molto tempo ad osservarli, in quanto possono essere localizzati ovunque in cielo e sono molto difficili da distinguere da nane brune o stelle molto piccole. Per queste ragioni i ricercatori hanno confermato finora soltanto una manciata di oggetti vaganti simili a pianeti e l’oggetto analizzato riveste particolare importanza per lo studio della formazione e dell’atmosfera planetaria.
[ Barbara Bubbi ]

https://m.phys.org/news/2017-05-brown-dwarf-planetary-mass.html

Credit: NASA/JPL, slightly modified by Jonathan Gagné