Galassie Simulate a Sostegno della Materia Oscura

Galassie Simulate a Sostegno della Materia Oscura

 

In uno studio pubblicato su Physical Review Letters un team della Durham University ha prodotto ulteriori prove che confermerebbero l’esistenza della materia oscura.

Utilizzando sofisticate tecniche di modellazione computerizzata il team ha simulato la formazione delle galassie tenendo in conto la presenza dell’enigmatica materia oscura ed è stato in grado di dimostrare che la dimensione e la velocità di rotazione delle galassie sono collegate alla loro luminosità in modo simile alle osservazioni realizzate dagli astronomi.

La materia oscura non assorbe, non emette e non riflette la radiazione: non può essere rivelata analizzando la radiazione elettromagnetica nè può essere osservata direttamente. Rivela la sua presenza soltanto per gli effetti gravitazionali che esercita sulla materia circostante e visibile.

Il team ha utilizzato potenti supercomputer per modellare la formazione di galassie di varie dimensioni, comprimendo miliardi di anni di evoluzione galattica in poche settimane, per dimostrare che l’esistenza della materia oscura è coerente con la relazione osservata tra massa, dimensione e luminosità delle galassie.

La conclusione dei ricercatori è che l’ipotesi della materia oscura rimane la principale spiegazione per la sorgente della forza gravitazionale che tiene insieme le galassie.
[ Barbara Bubbi ]

https://m.phys.org/news/2017-04-simulated-galaxies-fresh-evidence-dark.html

L’immagine dell’ammasso di galassie Abell 2744 combina dati nel visibile del telescopio Hubble e del Very Large Telescope con dati a raggi X dell’osservatorio Chandra, che mostrano in blu una mappa della massa nell’ammasso, ricostruita in base ad analisi dettagliate basate sul fenomeno della lente gravitazionale. Il blu sovrapposto rappresenta una ricostruzione matematica della posizione della materia oscura, altrimenti invisibile.

Credit: NASA, ESA, ESO, CXC, and D. Coe (STScI)/J. Merten (Heidelberg/Bologna)