Un misterioso oggetto solitario

Un misterioso oggetto solitario

 

Un team internazionale di astronomi guidato da Philippe Delorme dell’Université Grenoble Alpes in Francia ha analizzato un misterioso oggetto chiamato CFBDSIR J214947.2-040308.9 (CFBDSIR 2149-0403 in breve) per scoprire la sua reale natura. Si ritiene si tratti di un giovane oggetto isolato di massa planetaria o una nana bruna di piccola massa ad alta metallicità. I risultati sono stati pubblicati su arXiv.

CFBDSIR 2149-0403 è stato individuato nel 2012 come oggetto parte dell’associazione AB Doradus, un gruppo di stelle che si muovono assieme nello spazio e che hanno età comune; in seguito è stato classificato come probabile oggetto isolato di massa planetaria. Tuttavia a causa della mancanza di prove convincenti a supporto dell’ipotesi che CFBDSIR 2149-0403 si sia formato come un pianeta e sia stato in seguito espulso dalla sua regione di nascita, gli scienziati non escludono la possibilità che si tratti di una nana bruna di piccola massa.

Per caratterizzare CFBDSIR 2149-0403 e comprendere la sua reale natura il team ha eseguito ulteriori analisi, utilizzando lo spettrografo X-Shooter sul Very Large Telescope, il telescopio Spitzer e altri osservatori.

I risultati indicano che l’oggetto molto probabilmente non fa parte del gruppo di AB Doradus, come invece ritenuto in precedenza, e questo non ha consentito di vincolare in modo indipendente la sua età.

La conclusione del nuovo studio è che si tratti molto probabilmente di un giovane oggetto isolato di massa planetaria (con età inferiore a 500 milioni di anni e massa tra 2 e 13 masse gioviane) oppure una nana bruna più vecchia (da 2 a 3 miliardi di anni) ricca di metalli, con massa tra 2 e 40 masse gioviane. “CFBDSIR 2149-0403 è un oggetto substellare atipico: un pianeta vagante o una rara nana bruna ad alta metallicità. O una combinazione di entrambi”, ha concluso Delorme.
[ Barbara Bubbi ]

https://m.phys.org/news/2017-03-mysterious-isolated-astronomers.html

Credit: ESO/L. Calçada/P. Delorme/R. Saito/VVV Consortium