Soffici Nubi Rivelano Giovani Stelle

Soffici Nubi Rivelano Giovani Stelle

 

Questa immagine mozzafiato ripresa dal telescopio Hubble mette in evidenza N11, parte di una complessa rete di nubi gassose e ammassi stellari all’interno della Grande Nube di Magellano.

La Grande Nube contiene molte bolle brillanti di gas incandescente e questa è una delle più spettacolari: formalmente nota come LHA 120-N 11 (N11 in breve) e inserita in un catalogo dell’astronomo americano Karl Henize nel 1956, si tratta di una delle regioni energetiche di nascita stellare più attive nel vicino Universo.

In primo piano le soffici e fluttuanti nubi rosate di gas brillante rendono N11 simile ad un fiore rosso o a zucchero filato, ma in realtà queste affascinanti e colorate strutture sono segni rivelatori di formazione stellare: è questo processo che dona a N11 il suo look particolare. I delicati petali rosati di questo fiore cosmico, formati da gas e polveri, sono illuminati dall’interno, grazie alla radiazione delle stelle massicce e calde al suo centro.

Da lontano la caratteristica forma complessiva della nube ha portato alcuni osservatori a soprannominarla Nebulosa Fagiolo (Bean Nebula). N11 si estende per oltre 1000 anni luce ed ha prodotto alcune delle stelle più massicce conosciute. Tre generazioni successive di stelle, ciascuna delle quali si è formata più lontano dal centro della nebulosa rispetto a quella precedente, hanno creato gusci di gas e polveri. Questi gusci sono stati soffiati da stelle neonate nel tumulto della loro energetica nascita e giovane vita, venendo a formare le soffici strutture ad anello evidenti nell’immagine.

In alto a sinistra si può scorgere la nube compatta N11A, luogo del più recente burst di formazione stellare nella regione, simile ad un bocciolo di rosa illuminato dall’interno grazie alla radiazione delle calde stelle massicce nel suo cuore. Altri ammassi stellari abbondano in N11, compreso NGC 1761, nella parte inferiore dell’immagine, un gruppo di giovani stelle massicce.

Sia la Grande Nube di Magellano che la sua compagna, la Piccola Nube di Magellano, sono facilmente visibili ad occhio nudo e sono sempre state familiari alle persone dell’emisfero australe. Chi ha portato queste galassie all’attenzione degli europei è stato l’esploratore portoghese Ferdinando Magellano con il suo equipaggio, che le ha osservate durante un viaggio per mare nel 1519. Tuttavia, pare che l’astronomo persiano Abd Al-Rahman Al Sufi e l’esploratore italiano Amerigo Vespucci abbiano registrato la presenza della Grande Nube di Magellano nel 964 e nel 1503, rispettivamente.
[ Barbara Bubbi ]

https://www.spacetelescope.org/news/heic1011/

Image credit: NASA, ESA and Jesús Maíz Apellániz (Instituto de Astrofísica de Andalucía, Spain)