Venti estremi su Saturno

Venti estremi su Saturno

L’atmosfera del pianeta Saturno, un gigante gassoso dieci volte più grande della Terra composto in massima parte da idrogeno, presenta flussi di correnti più vasti e più intensi di ogni altro pianeta nel Sistema Solare. Raffiche di vento a velocità superiore a 1.650 km/h soffiano nell’atmosfera, tredici volte la forza dei più distruttivi venti da uragano terrestri.

Questi immensi getti ventosi si estendono per circa 70.000 chilometri, più di cinque volte la dimensione del nostro pianeta. Non ci sono ancora teorie in grado di spiegare la natura di questi flussi nè la sorgente di energia che li alimenta. Un team di ricercatori ha approfondito con un nuovo studio questo interessante argomento. Nel 2003 lo stesso team aveva pubblicato un articolo su Nature in cui rilevava una drastica riduzione nel flusso dei venti a livello delle nubi rispetto a ciò che era stato osservato quando la sonda Voyager aveva visitato il pianeta.

“Nel giugno dello scorso anno abbiamo scoperto la presenza di una macchia bianca sull’equatore di Saturno che si sta muovendo alla velocità di 1.600 km/h, una velocità che non è mai stata osservata su Saturno fin dal 1980”, ha detto Agustín Sánchez-Lavega, a guida dello studio. Osservazioni ottenute un mese più tardi hanno confermato la velocità di queste formazioni atmosferiche.

I ricercatori hanno potuto studiare il fenomeno in dettaglio dopo aver ottenuto tempo di osservazione dal telescopio Hubble. Studiando il movimento delle nubi che compongono la macchia bianca (un’enorme tempesta estesa ben 7.000 km) e di quelle presenti nelle aree circostanti, i ricercatori hanno potuto ricavare nuove, importanti informazioni sulla struttura dell’immenso flusso equatoriale del pianeta. Hanno così stabilito le altezze raggiunte dalle differenti formazioni atmosferiche e hanno determinato che i venti sono saliti drammaticamente di intensità scendendo più in basso. Le correnti hanno raggiunto velocità di 1.100 km/h nell’alta atmosfera, ma sono salite a velocità di 1.650 km/h ad una altezza di circa 150 km dalla superficie. Inoltre, mentre il vento nei bassi strati è stabile, nell’alta atmosfera il flusso è molto incostante, forse a causa del ciclo di irraggiamento stagionale su Saturno, e del cambiamento di luminosità dovuto agli anelli.

Esiste un altro fenomeno meteorologico significativo sul  pianeta che potrebbe influenzare i venti: l’oscillazione semiannuale (Semi-annual Oscillation), che avviene circa 50 km al di sopra delle nubi e che provoca il cambiamento di temperatura, direzione e forza dei venti. E se la complessità della meteorologia di Saturno non fosse abbastanza, a queste latitudini la cosiddetta Great White Spot si è sviluppata tre volte, nel 1876, nel 1933 e nel 1990, una gigantesca tempesta che viaggia tutt’attorno al pianeta ed è stata vista solo in sei occasioni durante gli ultimi 150 anni.

Decisamente tutti questi fenomeni accadono su scale molto differenti rispetto al nostro pianeta.

https://www.sciencedaily.com/releases/2016/11/161110084055.htm

Credit: Grupo Ciencias Planetarias UPV/UHU, Hubble Space Telescope, WFC3, NASA, ESA