Un buco nero messo a nudo da un incontro galattico

Un buco nero messo a nudo da un incontro galattico

Gli astronomi utilizzando il Very Long Baseline Array (VLBA) hanno individuato qualcosa di davvero straordinario: i resti devastati di una galassia che è passata attraverso una galassia più grande, uno scontro violento che ha fatto emergere e schizzare via a oltre 3000 chilometri al secondo il buco nero supermassiccio ormai quasi spoglio della galassia più piccola.

Le galassie sono parte di un ammasso a più di 2 miliardi di anni luce dalla Terra. Lo scontro titanico, avvenuto milioni di anni fa, ha strappato via quasi tutte le stelle e il gas dalla galassia più piccola: è rimasto il buco nero e un piccolo residuo galattico esteso soltanto 3.000 anni luce.

La scoperta è stata fatta come parte di un programma per rilevare buchi neri supermassicci, milioni o miliardi di volte più massicci del Sole, non situati al centro delle galassie. Si ritiene che le grandi galassie crescano divorando compagne più piccole e in tal caso è possibile che i buchi neri di entrambe finiscano per orbitare uno attorno all’altro, per poi alla fine fondersi.

“Stavamo cercando coppie di buchi neri supermassicci come evidenza di una precedente fusione galattica”, ha detto James Condon del National Radio Astronomy Observatory. “Invece abbiamo trovato questo buco nero in fuga dalla galassia più grande che si lasciava dietro una scia di detriti. Non abbiamo mai visto nulla di simile in precedenza”.

Il team ha individuato un oggetto in un ammasso di galassie chiamato ZwCl 8193 che non si trovava al centro della galassia ospite. Studi successivi hanno dimostrato che questo oggetto, chiamato B3 1715+425, è un buco nero supermassiccio circondato da una galassia molto più piccola e più debole del previsto e che si sta allontanando dal nucleo di una galassia più grande, lasciandosi dietro una scia di gas ionizzato.

Gli scienziati hanno concluso che B3 1715+425 rappresenta tutto ciò che è rimasto di una galassia passata attraverso una galassia più grande, con la tragica conseguenza che la maggior parte delle sue stelle e del gas sono stati strappati via in seguito all’incontro: in pratica è rimasto un buco nero supermassiccio “quasi denudato”.

Il resto in fuga probabilmente perderà in futuro ancora più massa e cesserà di formare nuove stelle. “Tra più o meno un miliardo di anni probabilmente diventerà invisibile”, ha detto Condon. Questo significa che potrebbe esserci un numero molto maggiore di oggetti rimasti come residui di antichi incontri galattici che gli astronomi non hanno ancora individuato.

http://phys.org/news/2016-11-galactic-encounter-naked-supermassive-black.html

Credit: Bill Saxton, NRAO/AUI/NSF.