Un baby-pianeta

Un baby-pianeta

Gli astronomi, cercando i pianeti più giovani della galassia, ne hanno trovato uno differente da qualsiasi altro, un “gioviano caldo” neonato, i cui strati esterni vengono strappati via dalla stella, attorno a cui orbita ogni 11 ore.

“Si conoscono una manciata di pianeti con orbite così strette, ma dal momento che questa stella ha un’età di soltanto 2 milioni di anni, questo è uno degli esempi più estremi”, ha detto l’astronomo Christopher Johns-Krull della Rice University, autore di un nuovo studio che riguarda il caso di un gigante gassoso in orbita attorno alla stella PTFO8-8695, nella costellazione di Orione. Lo studio sarà pubblicato su The Astrophysical Journal.

“Non abbiamo ancora la prova assoluta che questo sia un pianeta, perché non abbiamo ancora una stima della sua massa, ma le nostre osservazioni sono indirizzate a verificare che questo sia davvero un pianeta”, ha detto Johns-Krull. “Abbiamo confrontato le nostre prove con ogni altro scenario ed esse suggeriscono che questo sia uno dei pianeti più giovani mai osservati”.

Soprannominato PTFO8-8695 B, il candidato pianeta orbita attorno a una stella che si trova a circa 1.100 anni luce dalla Terra ed ha una massa massima di due volte quella di Giove. “Non conosciamo il destino ultimo di questo pianeta”, ha detto Johns-Krull. “È probabile si sia formato più lontano dalla stella e sia migrato fino al luogo dove si trova ora. Sappiamo che ci sono pianeti che orbitano vicino a stelle di mezza età in orbite stabili. Ciò che non sappiamo è quanto velocemente questo giovane pianeta stia per perdere la propria massa e se ne perderà troppa per poter sopravvivere”.

Gli astronomi hanno scoperto circa 3.300 esopianeti, ma quasi tutti orbitano attorno a stelle di mezza età come il Sole. Il 26 maggio Johns-Krull, e altri hanno annunciato la scoperta di CI Tau b, il primo esopianeta scoperto che orbita attorno ad una stella così giovane da presentare ancora un disco circumstellare di gas. Johns-Krull ha detto che trovare pianeti così giovani è difficile perché ci sono relativamente poche stelle abbastanza grandi e luminose da poter visualizzare in modo dettagliato con i telescopi esistenti. La ricerca è ulteriormente complicata dal fatto che le giovani stelle sono spesso attive, con emissioni, forti campi magnetici ed enormi macchie stellari che possono far sembrare che ci siano pianeti dove non ne esistono.

L’analisi spettroscopica della luce proveniente dalla stella ha rivelato un eccesso di emissione nella riga di emissione H-alpha, un tipo di luce emessa da atomi di idrogeno altamente energizzati. Il team ha scoperto che la luce H-alfa viene emessa in due componenti, una che corrisponde al moto della stella e l’altra ad un oggetto che sembra orbitare attorno ad essa.

Johns-Krull ha detto che le osservazioni del transito hanno rivelato che la dimensione del pianeta è circa dal 3 a 4 percento rispetto a quella della stella, ma l’emissione H-alfa del pianeta appare brillante quasi come quella della stella. “Non c’è modo che qualcosa confinato sulla superficie del pianeta possa produrre questo effetto” ha detto. “Il gas deve andare verso una regione molto più grande in cui la gravità del pianeta non è abbastanza forte per trattenerlo. La gravità della stella sta per prendere il sopravvento, e infine il gas dal pianeta cadrà sulla stella”.

http://phys.org/news/2016-06-young-star-ripping-layers-close-orbiting.html

Credit: Passwaters/Rice University