Nuove stelle in Rho Ophiuchi

Nuove stelle in Rho Ophiuchi

Un team internazionale di astronomi guidato da Ignazio Pillitteri dell’Osservatorio Astronomico di Palermo, in Italia, ha annunciato la scoperta di 22 nuovi giovani oggetti stellari in una regione di formazione stellare chiamata Nube di Rho Ophiuchi. Le stelle appena rilevate costituiscono un piccolo ammasso formatosi circa da cinque a dieci milioni di anni fa. I risultati sono stati pubblicati su arXiv.org.

La Nube di Rho Ophiuchi è una nebulosa oscura di gas e polveri localizzata a circa 460 anni luce di distanza nella costellazione di Ofiuco, uno dei vivai stellari più vicini al nostro pianeta. Questo denso nido di oggetti stellari è un bersaglio ideale per gli astronomi che ricercano stelle neonate.

Recentemente, Pillitteri ed i suoi colleghi hanno deciso di condurre uno studio dettagliato a raggi X di questa nube per rintracciare possibili stelle neonate. Hanno analizzato i dati forniti dall’osservatorio spaziale XMM-Newton dell’ESA, che ha osservato il sistema stellare multiplo di Rho Ophiuchi e dei suoi dintorni nel mese di agosto 2013. XMM-Newton ha permesso agli scienziati di rilevare dozzine di sorgenti a raggi X, 22 delle quali si sono rivelate giovani stelle di classe III senza disco.

“Abbiamo rilevato 89 sorgenti a raggi X (…). In base alle proprietà, siamo in grado di distinguere tra i giovani oggetti stellari appartenenti alla nube e gli oggetti di fondo. Tra i membri della nube, rileviamo tre oggetti con disco di detriti e 22 giovani stelle di classe III senza disco”, hanno detto i ricercatori.

Secondo lo studio, queste stelle fanno parte di un piccolo ammasso nato circa da cinque a dieci milioni di anni fa, durante un precedente evento di formazione stellare appena a nord di un nucleo denso della nube, chiamato L1688. Si pensava che questo nucleo contenesse una popolazione stellare di circa 300 giovani oggetti. L’età dell’ammasso potrebbe essere confermata dalla quasi totale assenza di stelle con dischi.

Gli scienziati cercano di spiegare questa assenza: “Ipotizziamo che la parte più densa della nube fosse più grande nel passato e che una frazione delle stelle siano migrate lontano dalla nube. Quello che osserviamo oggi è la nube disomogenea residua di un processo di formazione stellare che non si è verificato in modo uniforme in tutta la nube”, si legge nello studio.

Gli astronomi hanno osservato che una corretta indicazione dell’età degli oggetti stellari della Nube di Rho Ophiuchi insieme con la valutazione del rapporto tra stelle senza dischi e stelle che presentano ancora un disco potrebbe essere fondamentale per la nostra comprensione dei processi di formazione stellare. Suggeriscono inoltre future osservazioni a raggi X di nubi multi-nucleo.

http://phys.org/news/2016-05-stars-rho-ophiuchi-dark-cloud.html

Image credit: Pillitteri et al., 2016