Un Spettacolare Ragno Cosmico

Un Spettacolare Ragno Cosmico

Una sorprendente immagine del ragno cosmico, la Nebulosa Tarantola ed i suoi dintorni rende omaggio a questa straordinaria, vasta e complessa ragnatela scolpita di stelle e gas. L’immagine, ripresa con la Wide Field Imager sul telescopio MPG/ESO in Cile, si estende per 1 grado quadrato sul cielo e potrebbe quindi contenere quattro volte la Luna piena.

Conosciuto come Nebulosa Tarantola per il suo aspetto simile ad un ragno, il complesso 30 Doradus è una poderosa fabbrica stellare, ad una distanza di circa 170.000 anni luce, nella costellazione australe del Dorado. Fa parte di una delle galassie vicine alla Via Lattea, la Grande Nube di Magellano (Large Magellanic Cloud).

Si ritiene che la Nebulosa Tarantola contenga più di mezzo milione di volte la massa del Sole in gas e questo vasto, ardente labirinto ospita alcune delle stelle più massicce conosciute. La nebulosa deve il suo nome alla disposizione delle sue più brillanti regioni di nebulosità, che in qualche modo assomigliano alle zampe di un ragno. Si estendono da un ‘corpo’ centrale, dove un ammasso di calde stelle (R136) illumina e modella la nebulosa. Questo nome, proprio di uno dei più grandi ragni al mondo, è anche molto adatto viste le proporzioni gigantesche della nebulosa: si estende per quasi 1.000 anni luce. Se fosse nella nostra Galassia, alla distanza di un altro vivaio stellare, la Nebulosa di Orione (circa 1500 anni luce di distanza), sarebbe 60 volte più grande della Luna piena.

Poichè gli astronomi ritengono che la maggior parte delle stelle dell’Universo si siano formate in grandi e frenetici vivai come la regione 30 Doradus, il suo studio è fondamentale. Le nubi oscure nella regione sono enormi nubi di gas e polveri, con una massa che supera di un milione di volte quella del Sole. Sono molto fredde, con temperature di circa -260 gradi Celsius, e sono difficili da studiare per le spesse regioni di polveri dietro cui si nascondono. Il loro studio è tuttavia essenziale, in quanto è lì che nascono le stelle.

L’immagine si basa su dati raccolti con quattro filtri, tra cui due filtri a banda stretta che tracciano l’idrogeno (in rosso) e l’ossigeno (in verde). La predominanza di verde nella Tarantola è il risultato delle stelle più giovani, più calde in questa regione del complesso.

Sarebbe facile perdersi nei meandri delle strutture filamentose o rimanere incastrati nella ragnatela di questo aracnide gigante, ed è quindi difficile parlare di tutti gli oggetti unici che si possono scoprire nell’immagine. Merita maggiore attenzione forse l’area al bordo destro della Tarantola. Contiene i resti di una stella che è esplosa ed è stata osservata nel febbraio 1987, la supernova SN 1987A, nota per essere circondata da un anello.

http://www.eso.org/public/news/eso0650/?lang

Credit: ESO/R. Fosbury (ST-ECF)