Quella piccola galassia blu

Quella piccola galassia blu

Una debole galassia blu a circa 30 milioni di anni luce dalla Terra, nella costellazione del Leone Minore, potrebbe gettare nuova luce sulle condizioni presenti all’origine dell’Universo.

Gli astronomi dell’Indiana University hanno recentemente scoperto che una galassia soprannominata Leoncino (“little lion”) contiene il livello più basso di elementi chimici pesanti, o “metalli”, mai osservato in un sistema stellare tenuto insieme dalla gravità. “Trovare la galassia più povera di metalli è emozionante perché può fornire un contribuito a un test quantitativo del Big Bang”, ha detto John J. Salzer dell’Indiana University.

“Ci sono relativamente pochi metodi per esplorare le condizioni alla nascita dell’Universo, ma le galassie a bassa metallicità sono tra i più promettenti”. L’attuale modello accettato dell’Universo primordiale formula chiare teorie circa la quantità di elio e idrogeno presente, e il rapporto di questi atomi nelle galassie povere di metalli fornisce una prova diretta del modello. In astronomia, qualsiasi elemento diverso da idrogeno o elio viene indicato come “metallo”. La composizione elementale delle galassie povere di metalli è simile a quella del giovane Universo.

Per trovare queste galassie a bassa metallicità, tuttavia, gli astronomi devono guardare lontano da casa. La nostra Via Lattea è una fonte povera di dati a causa dell’elevato livello di elementi più pesanti creati nel tempo tramite i processi in cui le stelle producono elementi più pesanti, attraverso la nucleosintesi, e successivamente redistribuiscono questi atomi nella galassia quando esplodono come supernove.

“La scarsa abbondanza di metalli è essenzialmente un segno che ha avuto luogo un’attività stellare molto ridotta rispetto alla maggior parte delle galassie”, ha detto Alec S. Hirschauer da UI. Leoncino è considerata un membro dell'”Universo locale”, la regione di spazio entro 1 miliardo di anni luce circa dalla Terra. La stima dell’abbondanza di elementi in una galassia si basa su osservazioni spettroscopiche, che catturano la luce emessa da questi sistemi.

“Un’immagine vale più di mille parole, ma uno spettro vale mille immagini”, ha detto Salzer. “È sorprendente la quantità di informazioni che possiamo raccogliere su luoghi distanti milioni di anni luce”. Le osservazioni relative allo studio sono state realizzate da spettrografi su due telescopi in Arizona: il Mayall presso il Kitt Peak National Observatory e il Multiple Mirror Telescope sul Monte Hopkins vicino a Tucson.

Ufficialmente, il “piccolo leone” viene denominato AGC 198691. Gli scienziati che hanno condotto l’analisi dell’abbondanza di metallo hanno soprannominato la galassia Leoncino sia in onore della sua posizione nella costellazione sia in riconoscimento all’astronomo italiano Riccardo Giovanelli, che ha guidato il gruppo che ha identificato per primo la galassia.

Oltre ad avere bassi livelli di elementi più pesanti, Leoncino è unica per altri aspetti. Come galassia nana ha un diametro di soli circa 1.000 anni luce ed è composta da diversi milioni di stelle. Si stima che la Via Lattea, in confronto, contenga da 200 miliardi a 400 miliardi di stelle. Leoncino è inoltre di colore blu, a causa della presenza di calde stelle di recente formazione, ma sorprendentemente fioca, con il livello di luminosità più basso mai osservato in un sistema di questo tipo. “Siamo ansiosi di continuare a esplorare questa misteriosa galassia”, ha detto Salzer. “Le galassie con basse abbondanze metalliche sono estremamente rare, ed è la ragione per cui vogliamo imparare tutto il possibile su questa galassia”.

http://www.astronomy.com/news/2016/05/small-blue-galaxy-could-shed-new-light-on-big-bang

Credit NASA/A. Hirschauer & J. Salzer, Indiana University/J. Cannon, Macalester College/K. McQuinn, University of Texas